Prima di spiegare cause, sintomi e tempi di recupero nello stiramento del polpaccio, serve definire cosa è lo stiramento del polpaccio. Intanto, ce ne accorgiamo per la presenza di un fastidioso dolore che, talvolta, obbliga al riposo forzato.
Il polpaccio è costituito dalla massa muscolare che si trova nella parte inferiore posteriore della gamba. I muscoli che lo definiscono, il cosiddetto tricipite surale o tricipite della sura, sono tre: il gemello mediale e il gemello laterale, che insieme costituiscono il muscolo gastrocnemio, e il soleo che scorre sotto ai gemelli visibile nella parte bassa della gamba. Tutti e tre si inseriscono sul tendine di Achille, detto anche tendine calcaneale.
I problemi del polpaccio
Sono vari i problemi di carattere patologico che possono affliggere il polpaccio. Crampi e stiramenti dei muscoli che lo costituiscono; lesioni a carico del tendine di Achille; rotture di fasci di fibre muscolari associate a ematomi sottofasciali, conseguenza di patologie a carico del nervo sciatico.
Gli sport a più alto rischio
Diciamo subito che lo stiramento al polpaccio è uno degli infortuni più frequenti fra gli sportivi. Un atleta può incorrere in uno stiramento a causa di un insufficiente riscaldamento o di un allenamento su terreno sconnesso con scarpe inadeguate. Le prime vittime sono coloro che praticano esercizi di forza esplosiva, come ad esempio i calciatori e i velocisti che corrono in pista con scarpe chiodate.
Quando il problema si presenta è sempre accompagnato da dolore. Alla palpazione si può notare un indurimento e un arrossamento accompagnato da sofferenza. Anche il semplice camminare risulta doloroso. L’elongazione muscolare, lesione di media entità che altera il normale tono muscolare, in una scala di gravità si colloca tra la semplice contrattura e lo strappo, cioè la rottura totale delle fibre muscolari.
Contrattura, stiramento e strappo muscolare
La diagnosi consente subito di individuare se si tratti di stiramento, contrattura o strappo muscolare. Diverso è il tipo di lesione, diversi sono i tempi di recupero.
La “contrattura muscolare” è una risposta difensiva del muscolo quando viene sollecitato oltre il limite di sopportazione fisiologica. Non vi è una rottura delle fibre, ma il muscolo perde la sua elasticità. In questo caso i tempi di guarigione dipendono dall’efficacia del trattamento: massaggi decontratturanti, stretching e tecarterapia.
Nello “stiramento muscolare” si avverte un dolore al polpaccio acuto ed improvviso a cui segue uno spasmo muscolare. Nel continuare la pratica sportiva si aumenta il rischio di aggravare la situazione e di farla degenerare in strappo muscolare. E’ consigliato, quindi, di fermarsi il prima possibile.
Lo “strappo muscolare” si manifesta con un dolore acuto e improvviso, durante la corsa da costringere alla sosta. In questo caso il dolore si acuisce con il passare del tempo. Una o più fibre muscolari si sono rotte e solo attraverso un’ecografia si può stabilire il grado di lesione e la gravità.
Protocollo R.I.C.E.
Nella fase di primo intervento, seguendo il protocollo R.I.C.E. e, cioè, si immobilizza l’arto, si applica momentaneamente del ghiaccio, si fa ricorso a una medicazione compressiva al fine di ridurre una possibile emorragia, si mantiene la parte in posizione elevata, ci si concede un periodo di riposo.
Le “lesioni di primo grado”, distrazioni e stiramenti, si risolvono nel giro di 10-15 giorni di riposo con antinfiammatori e circa 5 sedute tecarterapia.
Per le “lesioni di secondo grado” sono necessari 15-30 giorni prima di poter riprendere l’attività sportiva.
Nel periodo di riposo è buona norma sottoporsi a sedute di fisioterapia con elettromedicali di ultima generazione: primo tra tutti la tecarterapia, che rappresenta l’elettromedicale d’elezione per accidenti muscolari, affiancata da laser terapia yag ad alta potenza o, in alternativa, pompa diamagnetica, FREMS terapia.