La chirurgia della mammella è un campo che, negli ultimi anni, è stato oggetto di importanti evoluzioni. Da un approccio tendente al demolitivo, si è passati a una tendenza orientata invece verso la conservazione, questo per quanto riguarda la chirurgia in caso di cancro al seno, la neoplasia più diffusa tra le donne adulte.
Per quel che concerne invece la chirurgia plastica ed estetica, la più grande evoluzione riguarda senza dubbio il miglioramento della qualità degli impianti protesici. Questi ultimi, oggi come oggi, garantiscono un risultato stabile e, grazie ai controlli su scala internazionale, un rischio nullo di avere a che fare con patologie neoplastiche.
Nonostante questi progressi, si può purtroppo avere a che fare con situazioni complicate dovute a errori medici. Nelle prossime righe di questo articolo, scopriamo qualcosa di più in merito e, soprattutto, vediamo come ottenere il risarcimento del danno in caso di riconosciuta negligenza del professionista o dell’equipe che ha svolto l’intervento.
Chirurgia della mammella: un mondo di tecniche diverse
Quando si chiama in causa la chirurgia della mammella, si inquadra un vero e proprio mondo di tecniche. In caso di neoplasia, si può parlare di biopsia, procedura che consiste nell’asportazione parziale della massa con lo scopo di eseguire l’esame istologico per capire se è maligna o benigna, di tumorectomia, di tumorectomia allargata e di mastectomia.
Nel momento in cui, invece, si guarda alla chirurgia estetica, le tre operazioni di riferimento sono la mastoplastica additiva, la mastoplastica riduttiva e la mastopessi, intervento che prevede il risollevamento dei tessuti mammari che hanno perso tono e, se la paziente lo richiede, un aumento del loro volume attraverso l’inserzione di protesi.
Quando si parla di errore medico in chirurgia della mammella
L’errore medico in chirurgia della mammella è legalmente impugnabile nel momento in cui si ha a che fare con una palese mancanza di diligenza del medico o dell’equipe. I casi sono numerosi. Si può parlare di utilizzo di protesi sconsigliate – un esempio da chiamare in causa sono quelle testurizzate, al centro dell’attenzione mediatica e scientifica per il fatto di essere probabilmente associate a un maggior rischio di insorgenza di linfoma – o, nel campo delle neoplasie, della non corretta lettura di un esame come la mammografia, con conseguente mancata prescrizione di accertamenti ulteriori.
In generale, nei casi in cui si ha a che fare con la prescrizione incorretta, tardiva o sbagliata di una terapia farmacologica si può procedere con la richiesta di risarcimento danni.
Attenzione, però: fondamentale è prima di tutto leggere il consenso informato che viene consegnato prima dell’intervento. Il documento sopra citato è caratterizzato dalla presenza di specifiche relative alle possibili complicanze a cui la paziente può andare incontro. Nel caso della mastoplastica riduttiva si può per esempio parlare del rischio, molto basso, di non poter allattare.
Nelle situazioni in cui una complicanza specificata nel consenso informato fa la sua insorgenza, non è possibile impugnare nulla.
Come chiedere il risarcimento danni per errore medico in chirurgia della mammella
Chiedere il risarcimento danni per errore medico in chirurgia della mammella è molto semplice. Basta rivolgersi a uno studio specializzato e presentare tutta la documentazione relativa sia al pre operatorio, sia all’intervento vero e proprio. Un altro aspetto importante da sottolineare riguarda il fatto che, prima dell’atto chirurgico, è necessario seguire le indicazioni del medico e, per esempio, sospendere, se li si sta assumendo, determinati farmaci. Se non lo si fa e insorge un problema, anche in questo caso non si può fare nulla. Come già accennato, per poter ottenere il risarcimento deve essere palese la negligenza del singolo medico o dell’equipe.
Concludiamo ricordando che l’indennizzo può coprire sia i danni patrimoniali – p.e. la necessità di un eventuale intervento secondario – sia quelli biologici, tra i quali è possibile citare la difficoltà nel trovare lavoro.