Arredare casa è un percorso meraviglioso. Vuol dire definire gli spazi del luogo più importante della propria vita. Al giorno d’oggi, grazie allo smartworking, gli spazi domestici stanno vivendo una nuova centralità nell’esistenza di tantissime persone.
Alla luce di ciò, è particolarmente importante porre attenzione nell’evitare alcuni errori che possono compromettere il risultato finale. Scopriamone cinque nelle prossime righe.
Pensare che gli e-commerce non consentano di farsi un’idea effettiva dei prodotti
Arredare casa costa. In media, per un appartamento da 100 metri quadri si possono spendere fino a 20000 euro. Molte persone non massimizzano le spese, con conseguenze spesso fastidiose sulla loro economia, perché acquistano solo dai canali fisici, pensando che gli e-commerce non siano la scelta giusta per farsi un’idea effettiva delle caratteristiche dei prodotti.
Sbagliato! Oggi come oggi, grazie alle schede di prodotto di ottima qualità, ma anche ad altri plus, in pochi click è possibile capire se il prodotto è adatto alle proprie esigenze.
Un esempio legato al pavimento, la cui scelta è da molti legata all’assoluta necessità di “toccare con mano”, è la possibilità di acquistare campioni di parquet da farsi inviare a casa per vedere l’effetto in una determinata stanza della casa.
Acquistare tutto prima del trasloco
Acquistare tutti gli arredi prima del grande passo del trasloco è un grave errore. Sì, lo è anche se si procede facendo attenzione alle misure e agli ingombri.
Il motivo per cui si dovrebbe evitare questo approccio è presto spiegato: fino a che non si vive concretamente uno spazio, si fa molta fatica a capire se in una specifica zona sta meglio un mobile piuttosto che un altro o se la sensazione cambia nel momento in cui si opta per un preciso mood stilistico.
Il rapporto con la propria casa si costruisce giorno per giorno ed è davvero impensabile l’idea di arredare tutti gli spazi quando ancora, di fatto, non ha avuto inizio.
Esagerare con i rivestimenti
L’approccio all’insegna dell’esagerazione con i rivestimenti riguarda soprattutto il bagno. Accostamenti come quelli che vedono in primo piano piastrelle e mosaici vanno bene, ma solo per piccole porzioni di muro.
Ciò vale soprattutto nei casi in cui il bagno non è molto esteso. Il rischio, eccedendo, è quello di mettere in primo piano un effetto straniante non certo piacevole fra le mura della propria casa.
Pensare che i muri siano l’unica soluzione per dividere gli spazi
Dividere gli spazi in casa, come ben si sa, è possibile. Per farlo, non è necessario ricorrere per forza ai muri. Non bisogna dimenticare, per esempio, il ruolo delle librerie.
Disponibili in commercio con diverse peculiarità stilistiche, questi elementi d’arredo possono fare la differenza in contesti domestici come gli open space, ma anche in camera da letto.
Come appena accennato, si può spaziare notevolmente in fase di scelta e, per esempio, orientarsi verso librerie autoportanti che non hanno bisogno di essere addossate a una parete, diventando esse stesse un’alternativa fantastica al classico muro.
Permettono, infatti, di far passare la luce, con tutti i vantaggi del caso per l’atmosfera della stanza.
Non dedicare tempo al focus sulla stratificazione luminosa
Altro errore frequente e molto grave di chi arreda casa è legato al pensiero che, in contesti come il salotto, basti il classico lampadario al centro del soffitto.
Poteva essere così decenni e decenni fa. Oggi come oggi, la parola d’ordine è stratificazione. Va benissimo scegliere un lampadario per il soffitto – meglio una plafoniera, decisamente più moderna – ma non bisogna trascurare la disposizione di attacchi utili a posizionare, per esempio, delle applique a muro.
Queste ultime possono rappresentare delle valide alleate dell’illuminazione d’accento, essenziale per esaltare al massimo opere d’arte o semplici punti che si ha intenzione di portare al centro dell’attenzione dell’osservatore (può trattarsi anche di una mensola con un vaso di fiori).